lunedì 30 dicembre 2013

d foto



Marco Cavallo esce dallo psichiatrico di Trieste

PAOLO STACCIOLI - Il primato della storia







Paolo Staccioli  espone a Montecatini una serie di vasi di ceramica rivestiti con fantasiosi racconti pittorici, fissati definitivamente dalla smaltatura a lustro, particolare tecnica di cotture delle ceramiche a “riduzione” .
"La sua creatività è fatta di storie ancestrali: figure mitologiche popolano una contemporaneità dove guerrieri, viaggiatori, cavalli, navi e carri sono tutti collegati dallo stesso sogno, come una misteriosa attesa, un viaggio  nella storia o nel presente, una umanità varia proveniente chissà da dove che guarda sempre diritta davanti a sé, nel vuoto, un po’ surreale, metafisica. Le donne con i capelli legati e mossi da un vento che non c’è, da una velocità solo immaginata. I bonari ed immobili guerrieri con le  armature ricavate da piccoli  cavalli a ruote, ricordo dell’infanzia, messi in rilievo,  grandi carri con le ruote, compatti come terribili carri armati, ma immobili in un viaggio che non c’è.
Fantastici personaggi senza nessun legame diretto con la realtà, forse appartenenti al suo mondo onirico o forse appartenuti alla sua infanzia, comunque espressione della leggerezza, della grazia e dell’ironia dell’artista che guarda con stupore sempre nuovo ma anche con disincanto sia la modernità che le memorie dell’antico."Ornella Casazza (storica dell’arte presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze)






Paolo Staccioli è nato a Firenze nel 1943,  inizia la sua esperienza di artista negli anni Settanta  come pittore e facendosi presto notare in ambito locale. Al principio degli anni Novanta sperimenta nuovi linguaggi espressivi  a Faenza, nella bottega di un ceramista  Umberto Santandrea, dove apprende le tecniche di quest’arte. È qui che Staccioli realizza i suoi primi vasi, dapprima con la tecnica della ceramica invetriata, poi sperimentando la cottura a “riduzione”, che gli consente di ottenere straordinari effetti di iridescenza e lucentezza. http://www.paolostaccioli.it/






Paolo Staccioli  - Il primato  della storia 
Terme Tettuccio di Montecatini   (PT)
fino al 7 gennaio 2014
info: http://www.paolostaccioli.it/

domenica 29 dicembre 2013

Poesia





Zampette d’uccello

E tremo sempre perché sei piccola
e la neve qui intorno così vasta,
tu fuscello di brina
che a toccarlo si spezza.

E la neve non sembra nemmeno
sentire il tuo peso.

Ma a me
ti aggrappi forte, inventi sconosciute
tenerezze carnali
con una voce d’orca che vorrebbe
spaventare anche i grandi,
ardore smisurato con zampette d’uccello.

da  Appena uscito





Fernando Bandini (Vicenza 1931- 25 dicembre 2013 )
poeta e critico letterario, ha insegnato stilistica e metrica italiana all’istituto di filologia neolatina dell’Univesità di Padova e letteratura italiana moderna all’Università di Ginevra. Esordì con la raccolta In modo lampante (Neri Pozza, Venezia 1962), seguita da Per partito preso (ibid. 1965). Entrò nella collana mondadoriana “Lo Specchio” nel ’69 con Memoria del futuro; nella stessa collana pubblicò La mantide e la città (1979). E’ autore anche di poesia latina, apprezzata in sede internazionale. Ha dedicato studi critici alla lirica italiana del novecento; curato edizioni di G. Leopardi, Canti, (Garzanti, Milano, 1975); G. Giudici, Poesie scelte, (Mondadori, Milano 1975). Tra le sue raccolte poetiche Il ritorno della cometaSanti di Dicembre (Ed. A.I., Padova, 1985); (Garzanti, Milano, 1994); Meridiano di Greenwich (ibid.,1998)

sabato 28 dicembre 2013

INFANZIE - I molteplici aspetti dell’infanzia in un secolo di fotografia




L’Associazione per la Fotografia Storica di Torino, con questa iniziativa, prosegue nel suo intento di valorizzare e storicizzare la fotografia dell’Ottocento e del Novecento.
 La mostra si propone di trattare l’infanzia nei suoi molteplici aspetti, attraverso un secolo di storia, mai in maniera unilaterale e con uno sguardo obiettivo. Affrontando il tema in un arco temporale così ampio emerge che la visione che spesso gli adulti vogliono dare e percepire dell’infanzia non è altro che una proiezione delle loro aspettative, dei loro desideri e dei loro sentimenti . Le fotografie esposte sono state realizzate, fra il 1855 e il 1969, da vari autori tra cui: Sommer, Millozzi, Von Gloeden, Comerio, Parisio, Ottolenghi, Dall’Armi, Peretti Griva, Gherlone, Mazzonis, Levi, Moncalvo, Corino, Colombo, Ghigo, Giacomelli, Fioravanti, Moisio, Mayne, Robino, Vallinotto. I testi in catalogo sono di Cesare Colombo e Giovanna Giordano.

foto di Peretti Griva

Un momento di riflessione sulla storia, sulle nostre storie e su tutte le infanzie possibili e impossibili.


INFANZIE
Biblioteca  civica  Villa  Amoretti , parco Rignon Torino
fino al 18 gennaio 2014
info: http://www.comune.torino.it

lunedì 23 dicembre 2013

Vincenzo Agnetti - Ritratto di Dio

"Quello che ho fatto, pensato e ascoltato l’ho dimenticato a memoria: è questo il primo documento autentico" V. Agnetti 



Vincenzo Agnetti, Ritratto di Dio, 1970,
 feltro inciso dipinto, 120x80x2,5 cm, 
Archivio Vincenzo Agnetti, Milano



 Vincenzo Agnetti  pittore, grafico e teorico italiano nasce a Milano nel 1926 e muore nel 1981.
Compì i suoi studi artistici a Brera e frequentò la scuola del Piccolo Teatro. Esordì con una produzione pittorica di ascendenza informale, mentre si dedicava contemporaneamente anche alla poesia. Ben presto abbandonò questi modi pittorici per dedicarsi a una ricerca artistica di chiara matrice concettuale. Tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio del degli anni Sessanta scrisse alcuni importanti testi teorici, tra cui la prefazione alle Tavole di Accertamento di P. Manzoni (1958, Milano) e il noto Non commettere atti impuri, pubblicato sulla rivista "Azimuth". Tra il 1962 e il 1967 visse in Argentina. Rientrato a Milano, continuò la sua attività artistica con interessanti interventi concettuali.
"Per tutto il suo cammino di artista e di pensatore, Agnetti ha voluto procedere per via di levare, togliendo orpelli e materia per arrivare a una sintesi che non rappresenti la fine, il sunto lapidario di un teorema, ma l’inizio di un nuovo e stimolante percorso di conoscenza e dunque di verità: “Saremo in Terra in Sole in Aria. /Poi col suonatore di fiori. Forse".Lorella Giudici


Vincenzo AgnettiRitratto di Dio 1970, in mostra a Roma a Palazzo Esposizioni fino al 2 marzo 2014 . info: www.palazzoesposizioni.it


domenica 22 dicembre 2013

NATALE A GRECCIO




Giovanni Teberino - Tronco d’albero , particolari  del Presepe -  
mostra  dei ” PRESEPI al Museo”
a mio padre Cosmo
fino al 6 gennaio 2014 
Museo dei Misteri , Campobasso  (CB)
info: http://www.presepiteberino.it




"Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco chiamò il suo amico Giovanni Velita, nobile uomo di Greccio e gli disse: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello. Appena l’ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo desiderato tutto l’occorente. E giunge il giorno della letizia: uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ceri e fiaccole per illuminare quella notte. Arriva alla fine Francesco, vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello: Greccio è divenuto come una nuova Betlemme! La selva risuona di canti e le rupi echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore e la notte sembra un sussulto di gioia. Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, pieno di sospiri e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l’Eucarestia sul presepio. Francesco si è rivestito dei paramenti diaconali e canta con voce sonora il Santo Vangelo. Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievoca il neonato Re povero e la piccola città di Betlemme. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesù, infervorato di amore celeste lo chiamava “il Bambino di Betlemme”, e quel nome ”Betlemme” lo pronunciava producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva ”Bambino di Betlemme” o ”Gesù”, passava la lingua sulle labbra quasi a gustare la dolcezza di quelle parole. Uno dei presenti, uomo virtuoso, ha una mirabile visione: gli sembrava che il bambino giacesse privo di vita nella mangiatoia, e Francesco gli si avvicinasse e lo destasse da quella specie di sonno profondo. Né la visione discordava dai fatti, poiché per virtù di Francesco, il fanciullo Gesù, dimenticato nelle coscienze, veniva risvegliato nei cuori di molti. Terminata quella veglia solenne, ciascuno tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia."
Dal racconto di Tommaso da Celano, biografo di San Francesco 

sabato 21 dicembre 2013

James Welling - Autograph






Il James Welling (Connecticut nel 1951) è un fotografo di fama internazionale noto per le sue astrazioni fotografiche innovative, ed è docente di fotografia presso UCLA , i suoi lavori sono un ibrido tra pittura, scultura e fotografia tradizionale. Oltre alla personale che proseguirà fino a gennaio a Los Angeles , approda al  fotomuseum la grande antologica  prodotta con il Cincinnati Museum  intitolata "Autograph", la rassegna che abbraccia tutto il percorso dell'artista americano comprende anche i suoi fotogrammi astratti, che ricordano le opere di artisti d'avanguardia, come Moholy-Nagy , Christian Schad, e Man Ray.
A cura di Thomas Seelig, la mostra è accompagnata dal libro di James Welling - Monografia.



Foto di The Philip Johnson Glass 
House di James Welling, per gentile concessione dell'artista.




James Welling

Monograph
Hammer Museum
Los Angeles, CA
fino al  12 gennaio 2014
info: http://hammer.ucla.edu

Fotomuseum Winterthur .Zurigo
fino al 16 febbaio .2014
info:http://www.fotomuseum.ch
http://jameswelling.net


giovedì 19 dicembre 2013

VIDEO




 “Nyuszi és ?z” (tr.Int. Rabbit and Deer) di Péter Vácz, studente della Moholy-Nagy University of Arts and Design di Budapest, insignito anche di una Special Mention al Festival di Cannes. Nel film si mescolano la tecnica del 2D e del 3D. 

mercoledì 18 dicembre 2013

MAN RAY - MODELS 1920-1940


"La fotografia è un’arte. Non si dovrebbe porre questa domanda. L’arte è superata. Ci vuole qualcos’altro. Dobbiamo guardar lavorare la luce. Ė la luce che crea. Io mi siedo dinanzi al mio foglio di carta sensibile e penso". (Man Ray, 1928)






Man Ray, nato nel 1890 a Philadelphia con il nome di Michael Emmanuel Radnitzky è tra gli artisti più significativi del XX secolo, fotografo, pittore, creatore di oggetti e film sperimentali è in mostra con :
"MAN RAY - MODELS " 83 ritratti delle modelle predilette ,  in mostra  a Milano. L'esposizione si basa su un album fotografico di ritratti femminili , una sorta di personalissimo catalogo di provocanti bellezze quasi sempre rimaste anonime che Man Ray ha iniziato a comporre tornato negli Stati Uniti dopo il suo periodo Parigino.




 Tra gli scatti si potranno notare varie sue sperimentazioni e giochi visivi, ad esempio l'uso della tecnica della solarizzazione nelle fotografie che ritraggono Lee Miller.  Numerose le foto di ballerine di Can Can esotiche e di donne di cui non si conosce l'identità. L'album si chiude con una foto di una giovane in costume da bagno in posa sul balcone di quella che probabilmente era la dimora estiva del fotografo.





"La luce può fare tutto. Le ombre lavorano per me. Io faccio le ombre. Io faccio la luce. Io posso creare tutto con la mia macchina fotografica".



MAN RAY - MODELS
fino all'11 gennaio 2014
Fondazione Marconi, Milano
info: www.fondazionemarconi.org

martedì 17 dicembre 2013

Anders Petersen - Fotografie


"Non credo di avere uno stile particolare , 
di certo ho un approccio particolare : amo la gente ".
 Anders Petersen




Per la prima volta a Parigi, presso la Bibliothèque nationale de France, una grande mostra monografica dedicata a Anders Petersen . Le 330 fotografie esposte non sono destinate ad essere viste come una retrospettiva, ma uno splendido viaggio nel corso di mezzo secolo attraverso l'opera  del famoso fotografo svedese.



" Abbiamo il privilegio di presentare nella galleria Mansart della BnF le opere di un fotografo il cui talento è ormai universalmente riconosciuto e celebrato ".  Bruno Racine , presidente della BnF .  Nelle foto di strada nei  ritratti i dettagli della vita quotidiana , insignificanti o stravaganti , sono enfatizzati attraverso un' inquadratura quasi eretica , né rugosità né voyeurismo , né compiacimento sono autorizzati a contaminare la sua sincerità assoluta verso gli altri . 




La mostra si propone di mostrare la stupefacente plasticità del lavoro di Petersen .  l'artista considera la fotografia come un mezzo collettore che offre una vasta gamma di possibibilità ,  stampe d'epoca  armoniosamente accanto a stampe digitali , grazie al layout audaci , liberi e adattabili come impianti , questi fotografi di foto ne mostrano non solo una visione del visibile , ma anche una ricostruzione del visibile , un modo per organizzare il caos del mondo .




Anders Petersen è un'esperto di situazioni limite, al confine: il suo primo approccio alla fotografia è Café Lemhitz, un progetto in bilico tra l'essere un diario privato e un album di ricordi di una famiglia disfunzionale, una costellazione di persone che vivano ai margini della rispettabile società borghese dell'epoca, e da cui lo stesso Petersen proveniva.




Anders Petersen è nato nel 1944 a Stoccolma, in Svezia,  studia fotografia con Christer Stromholm. Nel 1967 inizia a fotografare le notti tra prostitute, travestiti, ubriachi, amanti e tossicodipendenti in un bar di Amburgo chiamato Café Lehmitz. Il progetto dura tre anni e dà vita ad un libro pubblicato otto anni dopo in Germania che viene considerato fondamentale nella storia della fotografia europea.
Petersen insegna prima presso la scuola di Christer Stromholm e poi diventa direttore della Scuola di Fotografia e Cinema di Göteborg.
L’artista prosegue la sua indagine nelle carceri, nei manicomi e nelle case per anziani. Per un lungo periodo vive in una prigione di massima sicurezza per realizzare le fotografie del libro Fangelse (Norstedt, 1984). Eletto fotografo dell’anno a Les Rencontres d'Arles nel 2003, nel 2005 viene invitato da FOTOGRAFIA - Festival Internazionale di Roma a partecipare la Commissione Roma, progetto con il quale un fotografo di fama internazionale realizza un ritratto della città in totale libertà interpretativa: nasce così Rome, a diary un diario di scatti e personaggi alienati, isolati dal contesto e non facilmente riconducili all’idea convenzionale della Capitale.
La forma del diario per immagini destabilizzanti e violente torna anche nel 2009 con Dear Diary (Gun Gallery, 2009) e inCity Diary (Steidl, 2011); costanti sono, negli anni, i riconoscimenti internazionali; nel 2010 Petersen è anche giudice del BMW Prize a Paris Photo.
"io sono interessato a ciò che sta dietro e se sei un tipo curioso avere una macchina fotografica è un privilegio. . . Non avrei mai potuto passare il tempo in una prigione o un ospedale psichiatrico, se non avessi avuto questo strumento di lavoro. Mi interessava l'idea del tempo bloccato e il concetto di libertà, così ho imparato molte cose".






Anders Petersen 
Curatore Anne Biroleau
Bibliothèque nationale de France , Parigi 
fino al  2 febbraio 2014
info : www.fnac.com  
fonte : www.bnf.fr

lunedì 16 dicembre 2013

Giuseppe Ragazzini - Trafficante di Sogni



faccia blu (620x350)



"Trafficante di Sogni" personale di Giuseppe Ragazzini , in mostra  collages, disegni e ritratti di luce.
"Partendo dai propri dipinti, realizzati con sapiente abilità, e con sottile ironia, Ragazzini monta un piccolo cosmo di ritagli e di integrazioni. Il risultato ottenuto è sorprendente. È quello della creazione d’ un mondo al contempo onirico e concreto. Sognato sembra questo mondo perché fatto, proprio come i pensieri misteriosi del sonno, da frantumi incongrui che fra di loro trovano una nuova relazione, pezzi di pensiero che convivono senza connessione deduttiva ma con la sensazione trasmessa d’un altro e ben più profondo collegamento. Ha imparato Ragazzini dalla Dora Maar di Picasso che il naso va dove vuole lo scorrimento del pennello e dove spinge l’equilibrio surreale della forma finale. Ma sa, quanto lo sapeva il geniale spagnolo, e forse grazie a lui, che la realtà non è quella cosa banale che vediamo di primo acchito ma quella ben più complessa e mentale che elaboriamo. È da lì che proviene il percorso inatteso della fuga dall’ovvio che ossessiona l’occhio contemporaneo. E che cos’è il gesto poetico se non la fuga nell’inatteso?" 
Philippe Daverio 
Catalogo in galleria con testi di: Enzo Apicella, Filippo Bologna, Caterina Cardona, Caterina Caselli, Philippe Daverio, Margherita Palli, Peppe Servillo, Ferdinando Scianna, Ornella Vanoni.



Uomo seduto su poltrona - Collage digitale su carta e tecnica mista


"Giuseppe Ragazzini laureatosi in filosofia a Firenze,  nel 1999 collabora con il regista Carlo Pasquini, curando le scene di alcuni spettacoli teatrali sia per il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano che per la Compagnia del Teatro Povero di Montichiello. Data invece al 2001 la sua prima personale allo spazio Camera Oscura diretto da Cornelia Lauf. L'anno seguente cura le scenografie per il concerto live di Vinicio Capossela alla Casa 132 di Milano. Inoltre Caterina Caselli gli affida la realizzazione di un video pittorico per gli Avion Travel e per Elisa, ai quali seguiranno altre scenografie per concerti e spettacoli teatrali.
E' stato, in più occasioni, finalista nei più importanti festival di animazione in tutto il mondo.
Ragazzini coglie il frammentato intreccio e il turbinio di sguardi e gesti del teatro quotidiano, compiendo un mosaico di personaggi dove le singole personalità vivono anche di contaminazioni altrui. Nelle opere di Ragazzini, in alcun personaggio regna la totale staticità. Vi sono, invece, se pur minime, interferenze segniche tali da intaccarne la quiete.
Sopra gli occhi e sulle labbra, ogni individuo ha altri occhi e altre labbra, come una maschera, a dire come nella recita del quotidiano tali appendici risultino indispensabili.
Sul palcoscenico della vita pubblica, l'uso della maschera ha l'illusoria funzione di far credere a chi la indossa di essere personaggio unico nei suoi pochi minuti di illusoria, macroscopica recita."
Mauro Bianchini
"Noi non siamo quello che crediamo di essere, ma siamo come gli altri ci vedono", Pirandello.


Uomo con bambino- 
Tecnica mista su carta, 100cm.x70cm., 2013


Giuseppe Ragazzini - trafficante di sogni
Galleria Antonia Jannone, corso Garibaldi 125- Milano
fino al 31 Dicembre 2013
http://www.antoniajannone.it
info: http://www.giusepperagazzini.it

domenica 15 dicembre 2013

POESIA



Robusti - Piove la goccia blu



E come la goccia di rugiada
che appoggiata sul cuore della foglia
si lascia cadere nel vuoto
baciando la terra con mille zampilli di luce,
accendendo vita con infinite forme geometriche
dove i numeri trovano la loro collocazione
e le note musicali si e do il giusto accordo
diffonfendosi nell’armonia del creato finito ed infinito.
Così tu, come la goccia di rugiada,
ti lasci cadere nel vuoto
dal cuore della tua anima,
annullando i tuoi pensieri
e scivolando nell’abisso del tuo super io
per approdare e ritrovare le tue certezze
nel tuo punto interiore più profondo,
origine dell’eco del battito del cuore del tuo creatore,
fonte di amore infinito,
fatto di dolcezza, di tenerezza, di serenità
e di felicità incontenibile
che espandendosi ha pensato di regalarti un amore più grande:
“la vita” nel mondo esterno,
dove l’amore è una continua conquista, è un continuo divenire
e solo il baco di due mani in un corpo
posso materializzare i sogni in felicità
e dare un senso al nostro continuo viaggio
verso un amore più grande.

 Nicolò Orlando

sabato 14 dicembre 2013

Compromettersi





"Fino a che uno non si compromette, c’è esitazione, possibilità di tornare indietro e sempre inefficacia.
Rispetto a ogni atto di iniziativa (e creazione) c’è solo una verità elementare, l’ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani. Nel momento in cui uno si compromette definitivamente, anche la provvidenza si muove.Ogni sorta di cose accade per aiutare, cose che altrimenti non sarebbero mai accadute. Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione, facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili, incontri e assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo.Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare, incomincialo. Il coraggio ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso."
Johann Wolfgang von Goethe - Faust

giovedì 12 dicembre 2013

Birra per tutti




Lavori in corso è il progetto del centro diurno riabilitativo-psicosociale del quartiere Sanità di Napoli e nell'ambito di questo progetto che è nata l'idea di far produrre una birra artigianale, la prima, a giovani con disagio psichico. Quattro uomini e quattro donne dai 22 ai 50 anni nell'arco di nove mesi hanno concretizzato una idea che all'inizio era sembrata una impresa non da poco. La birra si chiama Antesaecula e la prima produzione consta di 350 bottiglie etichettate a mano, ha un retrogusto di basilico e rosmarino, è realizzata con il grano Carosella e Saragolla  due specie in via di estinzione che l'associazione di contadini del Cilento Tempa del Fico si è impegnata a rivalutare. 
"La nostra idea – spiega Bruno Romano del centro Lavori in Corso – è che in futuro si arrivi a formare una cooperativa di tipo B, impegnata nella produzione della birra. Quello che abbiamo fatto è un percorso di trasformazione e di recupero, sia del grano in estinzione che trasformiamo in un’ottima birra, che delle persone con disagio psichico, che nella produzione possono trovare un’occasione di inclusione e di reinserimento lavorativo". 

domenica 8 dicembre 2013

ContaminArte in Radio




Contaminarte ha anche un programma radiofonico!! 
Potete ascoltarci ogni lunedi alle ore 17 a questo indirizzo:

 http://rainbow.listen2myradio.com/

Un'ora in cui verranno lette poesie, citazioni, aforismi, estratti da libri, monologhi famosi, incipit, favole, miti, leggende il tutto sottolineato da una selezione musicale di ottimo livello. Vi aspettiamo!!!!!


Testi scelti da : luigi a. tufano

selezione musicale a cura di : luigi a. tufano


d : poesia



Poichè l'alba si accende



Poichè l'alba si accende, ed ecco l'aurora, poichè, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente a ritornare a me che la chiamo e l'imploro, poichè questa felicità consente ad esser mia, facciamola finita coi pensieri funesti, basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto basta con l'ironia e le labbra strette e parole in cui uno spirito senz'anima trionfava. E basta con quei pugni serrati e la collera per i malvagi e gli sciocchi che s'incontrano; basta con l'abominevole rancore! basta con l'oblìo ricercato in esecrate bevande! Perchè io voglio, ora che un Essere di luce nella mia notte fonda ha portato il chiarore di un amore immortale che è anche il primo per la grazia, il sorriso e la bontà, io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme, da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia, camminare diritto, sia per sentieri di muschio sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino; sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita verso la meta a cui mi spingerà il destino, senza violenza, nè rimorsi, nè invidia: sarà questo il felice dovere in gaie lotte. E poichè, per cullare le lentezze della via, canterò arie ingenue, io mi dico che lei certo mi ascolterà senza fastidio; e non chiedo, davvero, altro Paradiso.


sabato 7 dicembre 2013

Jake e Dinos Chapman - Vieni e vedi


particolare  di  "The 
Sum Of All Davil " 2012- 13 


"Non abbiamo interesse a farci degli amici , facciamo questo perchè è l'unico modo per realizzare  quello che vogliamo senza essere arrestati ."Jake Chapman



Variabile Anatomie Tragic 1996
 in vetroresina, dispositivi resine,
 vernici e fumo Dimensioni


Come And See ( vieni  e guarda ) è la prima retrospettiva integrale della  produzione  dei fratelli  Jake e Dinos Chapman allestita nella nuovissima Serpentine Sackler Gallery . Gli artisti inglesi si esprimono con forme artistiche diverse: disegno, acquaforte, pittura, scultura e con installazioni a grandezza naturale, i loro lavori descrivono un universo di tortura, violenza, orrore, sesso e manipolazione genetica , con riferimenti alla storia dell’arte. Un mondo privo di sentimentalismi in cui lo spettatore  assiste attonito.



"Dal momento che il loro immaginario surreale e talvolta da incubo ha preso la residenza nel nostro inconscio collettivo nei primi anni 1990, Jake e Dinos hanno continuato a prod, provocare e intrattenere. Sia opere originali di artisti sovvertono '- tra loro - torsione narrazioni storiche o sollevando la superficie della cultura consumer-driven per rivelare l'orrore e umorismo che si trova sotto, i Chapman ci costringono ad affrontare le paure fastidioso che si trovano al cuore oscuro la psiche occidentale. Il loro uso di film, musica e letteratura, così come pittura, disegno, incisione e scultura anticipa l'approccio multi-disciplinare della generazione 89plus per i quali essi sono eroi e pionieri. Siamo entusiasti che sono presenti alla Serpentine Sackler Gallery Questa inverno ". Julia Peyton-Jones, regista e Hans Ulrich Obrist, co-direttore, alla Serpentine Galleries 


Disastri della Guerra No.77 2000 
colorato a mano incisione 
24,5 x 34,5 centimetri 9 ½ x 13 ½ "



Fanculo Faccia 1.994 
vetroresina, resina, vernice, tessuto,
 parrucca e scarpe da ginnastica
 103 x 56 x 25 centimetri


Dinos Chapman e’ nato a Londra nel 1962. Jake Chapman e’ nato a Cheltenham nel 1966. Dinos ha studiato pittura, Jake scultura. Vivono e lavorano a Londra. Hanno esposto in tutto il mondo, Tra le mostre personali : Kestner Gesellschaft di Hannover (2008); Tate Britain (2007); Tate Liverpool (2006); Kunsthaus Bregenz (2005); museo Kunst Palast di Düsseldorf (2003); Modern Art Oxford (2003); PS1 Contemporary Art Center di New York (2000). Tra le mostre collettive: Mapping the Studio, Punta della Dogana, Venezia, (2009- 2010); Barock, Museo Madre, Napoli (2009 – 2010); Summer Exhibition 2007, Annenberg Courtyard; Royal Academy of Arts, Londra, ARS 06, Museo d’arte contemporanea KIASMA, Helsinki e Premio Turner, Tate Britain (2003).



COME AND SEE ( vieni  e guarda ) 
Serpentine Sackler Gallery , Londra
fino al 9 febbraio 2014 
http://www.saatchigallery.com

martedì 3 dicembre 2013

S/Watch Me e Nciarmati a Nisida alla Fondazione Plart




La Fondazione Plart ospiterà oltre all' esposizione di orologi "S/WATCH ME", nel trentennale della nascita del marchio,  anche opere realizzate dai  detenuti dell’Istituto Penale Minorile napoletano. L'esposizione sarà organizzata e finanziata dalla  Fondazione “Il meglio di te – ONLUS
I manufatti " 'Nciarmati a Nisida " si “uniscono” al caffè prodotto dalle donne della Casa Circondariale di Pozzuoli, per una proposta di acquisto solidale molto interessante, si  potranno  acquistare oggetti - ricordini  ,  il cui ricavato sarà poi interamente devoluto al “Progetto Nisida”  per il finanziamento dei laboratori di ceramica e l’avviamento al  lavoro dei giovani in via di dimissione dall’Istituto. http://caffelazzarelle.jimdo.com




Nell'esposizione S/Watch me  , si potranno ammirare pezzi rari dei celebri orologi come il modello Hollywood Dream del 1990 o alcuni della serie Arts degli anni’90, e il modello dedicato a Marylin Monroe e quello coniato per le Olimpiadi di Atlanta del 1996. 




S/Watch me
Fondazione Plart , Napoli 
dal 5 al 31 dicembre 2013
info :www.fondazioneplart.it

domenica 1 dicembre 2013

POESIA


Carlo Cordua 



Mi sta a cuore

chi riconsacra la vita

per cancellare la nostra viltà,

chi fa un piccolo passo per volta

senza sapere la distanza,

chi mantiene gli occhi aperti

nella lunga attesa.

Mi sta a cuore

il tuo soffrire per poter cambiare,

il tuo sforzo per riuscirci e guarire,

il tuo smarrirti per arrivare a capire.

Mi sta a cuore

chi rimane mite oltre le lingue maligne,

lo scherno degli egoisti

e le consuetudini di ogni giorno.

Mi sta a cuore

chi è fedele al poco e al mistero,

a qualunque trama di vita

pazientemente tessuta.

(tratta da "Preghiere a Romena", di don Luigi Verdi)


martedì 26 novembre 2013

PATTUGLIE FANTASIA - PIRATI METROPOLITANI AUTORGANIZZATI



"chiunque può fare volontariato, in un modo o nell’altro. (...) Non serve un diploma per tenere pulito un pezzo di strada. Pattuglie fantasia è ovviamente un ossimoro perché non potrebbero esistere due concetti più distanti: uno riporta all’ordine e alla disciplina; l’altro all’immaginazione, all’improvvisazione, alla creatività. Noi giochiamo goliardicamente sull’immaginario leghista delle ronde,  per fare qualcosa di totalmente diverso". Sandro Pesce




A Torino nasce un gruppo di volontariato “situazionista”, le Pattuglie Fantasia , creato da Sandro Pesce, ex utente psichiatrico. Il gruppo comprende volontari e artisti di strada: ogni settimana si danno appuntamento per pulire le strade e andare a trovare i malati. Da circa un mese, una volta alla settimana, Sandro e suoi si danno appuntamento in una diversa zona della città con scope e secchi per l’immondizia, e iniziano a “pattugliare” ,  si va  a trovare gli utenti psichiatrici, gli  si porta generi di conforto o, se possibile,  a fare un giro fuori dall’ospedale,(...)vorremmo  portare the caldo e coperte a quelli che dormono in strada, stiamo organizzando una raccolta di vestiti. Quello che sogno è un volontariato situazionista, spontaneo. La settimana scorsa, per fare un esempio,  non avendo nulla da fare, sono andato a fare il giocoliere dalle parti del Mauriziano:  i venti euro che ho raccolto, in poco meno un’ora, li ho regalati ad alcuni utenti di psichiatria. Se si parte dall’idea che non è sempre necessario delegare il volontariato alle istituzioni o alle associazioni, tutto diventa possibile. Anche divertirsi dando una mano agli altri".Sandro Pesce




 "Con le Pattuglie Fantasia è Oltrepsichiatria, si vuole aiutare i cosiddetti disagiati psichici per creare una rete sociale di automutuoaiuto e porre le condizioni affinchè la gente non debba finire in psichiatria, in altre parole l' OLTREPSICHIATRIA (termine cognato da me) si pone l' obbiettivo di contrastare la psichiatria superando il concetto (ormai aimè obsoleto, di antipsichiatria)... e poi come al solito faremo assistenza agli anziani bisognosi perchè abbandonati a loro stessi su una carrozzina in giro per i corridoi dell' ospedale... e ci burleremo delle guardie giurate... perchè le nostre "divise" sono moooolto più stilose." Sandro Gipsy volontario 

fonte : www.redattoresociale.it

lunedì 25 novembre 2013

25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne - Le sorelle Mariposas




Sorelle Mirabal Ojo de Agua (Santo Domingo): Patria 1924-1960; Minerva 1926-1960; Maria Teresa 1936- 1960; Dedé 1925 - vivente
Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal nacquero a Ojo de Agua provincia di Salcedo nella Repubblica Dominicana da una famiglia benestante. Combatterono la dittatura(1930-1961) del dominicano Rafael Trujillo, con il nome di battaglia Las Mariposas (Le farfalle).
Il 25 novembre 1960 Minerva e Maria Teresa decidono di far visita ai loro mariti, Manolo Tavarez Justo e Leandro Guzman, detenuti in carcere. Patria, la sorella maggiore, vuole accompagnarle anche se suo marito è rinchiuso in un altro carcere e contro le preghiere della madre che teme per lei e per i suoi tre figli. L’intuizione della madre si rivela esatta: le tre donne vengono prese in un’imboscata da agenti del servizio segreto militare, torturate e uccise.
Il loro brutale assassinio risveglia l’indignazione popolare che porta nel 1961 all’assassinio di Trujillo e successivamente alla fine della dittatura.


Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134, dichiara il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in loro memoria.

La militanza politica delle tre sorelle Mariposas era iniziata quando Minerva, la più intellettuale delle tre, il 13 ottobre 1949, durante la festa di san Cristobal, organizzata dal dittatore per la società più ricca di Moca e Salcedo, aveva osato sfidarlo apertamente sostenendo le proprie idee politiche. Quella data segna l’inizio delle rappresaglie contro Minerva e tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere per il padre e la confisca dei beni per la famiglia.
Minerva mostra fin da bambina un carattere forte e indipendente e una grande passione per la lettura, il suo paese e la libertà. La sua influenza sulle sorelle è notevole, soprattutto su Maria Teresa, la più piccola, che la prende a modello e cerca di emularla negli studi universitari, iscrivendosi ad Architettura, facoltà che non termina, conquistando soltanto il grado tecnico in Agrimensura.
Maria Teresa segue Minerva giovanissima nella militanza politica, dopo essersi fidanzata con un altro attivista politico, Leandro Guzmàn, amico del marito di Minerva.
Nel 1952, all’età di ventisei anni, Minerva riesce a iscriversi all’Università di Santo Domingo, che frequenterà fra divieti e revoche. Dopo la laurea però non le viene consentito l’esercizio della professione.
Minerva, unica donna insieme a Dulce Tejada in un gruppo di uomini, il 9 gennaio del 1960 tiene nella sua casa la prima riunione di cospiratori contro il regime che segnò la nascita dell’organizzazione clandestina rivoluzionaria Movimento del 14 giugno e il cui presidente fu suo marito Manolo Tamarez Justo, assassinato nel 1963.


 "Durante un’epoca di predominio dei valori tradizionalmente maschili di violenza, repressione e forza bruta, dove la dittatura non era altro se non l’iperbole del maschilismo, in questo mondo maschilista si erse Minerva per dimostrare fino a che punto ed in quale misura il femminile è una forma di dissidenza". (Dedè Mirabal)


Patria aveva abbandonato gli studi presso una scuola secondaria cattolica di La Vega (come farà Dedé per badare all’attività familiare) per sposare a sedici anni un agricoltore. Patria è molto religiosa e generosa, allegra e socievole; si definisce “andariega”, girovaga, perché ama molto viaggiare. Era madre di quattro figli (ma l’ultimo visse soltanto pochi mesi) e non esita ad aderire al movimento per "non permettere che i nostri figli crescano in questo regime corrotto e tirannico".
La loro opera rivoluzionaria è tanto efficace che il Dittatore in una visita a Salcedo esclama: "Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal".
Nell’anno 1960 Minerva e Maria Teresa vengono incarcerate due volte; la seconda volta vengono condannate a cinque anni di lavori forzati per avere attentato alla sicurezza nazionale, ma a causa della cattiva reputazione internazionale di Trujillo dopo l’attentato al presidente venezuelano Betancourt, vengono rilasciate e messe agli arresti domiciliari.
Anche i loro mariti e il marito di Patria, Pedro Gonzalez, vengono imprigionati e torturati.
Trujillo progetta il loro assassinio in modo che sembri un incidente, per non risvegliare le proteste nazionali e internazionali; infatti i corpi massacrati delle tre eroine vengono gettati con la loro macchina in un burrone.
L’assassinio delle sorelle Mirabal provoca una grandissima commozione in tutto il paese, che pure aveva sopportato per trent’anni la sanguinosa dittatura di Trujillo. La terribile notizia si diffonde come polvere, risvegliando coscienze in letargo.
L’ unica sorella sopravvissuta, perché non impegnata attivamente, Belgica Adele detta Dedé, ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani: Nelson, Noris e Raul, figli di Patria; Minou e Manuelito, figli di Minerva, che avevano perso il padre e la madre, e Jaqueline figlia di Maria Teresa, che non aveva ancora compiuto due anni. Dedé esorcizzerà il rimorso per essere sopravvissuta alle amatissime sorelle dandosi il compito di custode della loro memoria: "Sopravvissi per raccontare la loro vita". Nel marzo 1999 ha pubblicato un libro di memorie Vivas in su jardin dedicato alle sorelle.
La loro vita è stata narrata anche dalla scrittrice dominicana Julia Alvarez nel romanzo Il tempo delle farfalle (1994), da cui è stato tratto nel 2004 il film di Mariano Barroso In The time of Butterflies, con Salma Hayek. 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un giorno che dovrebbe diventare tutti i giorni. 
Le donne vittime di violenza muoiono a causa di una cultura sbagliata ormai radicata nella nostra società. Una cultura che vede le donne come corpi da esibire, come merce da possedere.
Tanti 25 novembre in cui chiedere agli uomini di camminare al nostro fianco, di camminare insieme, di lottare con noi affinché le cose cambino sul serio.
info:http://www.amnesty.it/


Mai più violenza maschile sulle donne, mai più femminicidio, mai più discriminazione di genere. No alla  violenza maschile sulle donne.

sabato 23 novembre 2013

SensAzioni - l'espressività del corpo


L’accessibilità delle opere scultoree sarà data dalla possibilità di poterle toccare e non solo." Salvatore Petrucci, presidente dell’Univoc


Simona Atzori 


"SensAzioni" è una mostra d'arte accessibile, rivolta a tutti non vedenti, ipovedenti, disabili in generale, nella convinzione che l’arte sia un bene comune e, in quanto tale, debbano essere tutti ad usufruirne.
Per la prima volta a Napoli, una serie di opere, scultoree e pittoriche che,mediante l’utilizzo, anche delle nuove tecnologie, saranno rese accessibili a tutti.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Museo Anteros che fornirà un bassorilievo tattile; grazie a Simona Atzori con l’esposizione di quattro dipinti; grazie a Felice Tagliaferri che fornirà quattro opere scultoree e tattili e infine al Museo Tattile Statale Omero che esporrà quattro opere scultoree e tattili.


Felice Tagliaferri , scultura 


Le opere saranno posizionate, in base alle loro dimensioni, su diversi supporti che permetteranno al visitatore di poterle ‘vedere’ anche con le mani per scoprire volti, corpi,  gesti ed espressioni attraverso il canale della percezione tattile. L’accessibilità dei dipinti, invece, sarà conferita dalla presenza di registrazioni audio, usufruibili mediante supporti multimediali, che descriveranno le caratteristiche dell’opera pittorica in questione. Le tele, illuminate tramite faretti, saranno collocate su dei pannelli disposti  a intervallo tra le varie sculture  e accoglieranno il visitatore  in un ambiente artistico, armonioso e ben distribuito”. L’evento si apre con un convegno che tratterà l’accessibilità dell’arte e si conclude con un’esibizione sonora di artisti disabili. Ogni opera sarà dotata di una didascalia con scrittura in nero a caratteri ingranditi per gli ipovedenti e in Braille per i non vedenti.
Iniziativa, la cooperativa sociale Passepartout Napoli e l’Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi (Univoc) di Napoli


Museo Anteros un bassorilievo tattile


L’arte tecnologica, mai presentata prima, accompagnerà il visitatore in un percorso affascinante e coinvolgente che lo lasceranno attonito. L’evento si apre con un convegno che tratterà l’accessibilità dell’arte e, si conclude con una esibizione sonora di artisti disabili. La Mostra dal nome "SensAzioni" sarà un connubio tra "sensi” e “azioni".


"SensAzioni"
dal 3 al 13 Dicembre 2013,
Sala Dorica del Palazzo Reale , Napoli
http://www.univocdinapoli.org

venerdì 22 novembre 2013

Più pizza per tutti....





Pizza e po' mo dono
“Pizza e po’ mo dono”, è un'iniziativa organizzata dalla Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli insieme all'associazione Lives: per ogni pizza venduta, 10 pizzerie doneranno 25 centesimi per progetti di contrasto alle baby gang. L’iniziativa coinvolge  10 pizzerie del Centro Storico di Napoli dalla parte dei ragazzi a rischio: in 8 date, dal 6 novembre, e poi settimanalmente fino a gennaio 25 centesimi di euro per ogni pizza venduta verranno donati alla Fondazione per finanziare progetti di contrasto alla violenza delle baby gang nel Centro Storico. Le pizzerie che partecipano all’iniziativa sono Sorbillo, A Taverna dò Re, I Decumani, La locanda del grifo, Maccarò, Ò Munaciello, Pizzeria Aiello, Pizzeria dell'Angelo, Pizzeria Trattoria Medina, Re Ferdinando. Doneranno i 25 centesimi durante i mercoledì solidali: 6-13-20-27 Novembre , 4-11-18 dicembre e 8 Gennaio. Inoltre in piazza San Domenico dal primo all'otto dicembre troverete un gazebo informativo.